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Vendere un immobile ricevuto in donazione: tutto quello che devi sapere

La vendita di un immobile ricevuto in donazione è un argomento delicato, spesso al centro di dubbi e domande. La principale preoccupazione riguarda il rischio che eventuali eredi legittimari del donante possano contestare la donazione e rivendicare la loro quota di legittima. In questo articolo, analizziamo i vincoli, i rischi e le soluzioni legali disponibili per chi si trova in questa situazione.


immobile ricevuto in donazione

Immobile ricevuto in donazione: cosa cambia se è gravato da mutuo?

La presenza di un mutuo sull’immobile non impedisce la donazione. La banca, avendo un’ipoteca sul bene, mantiene il diritto di pignoramento anche se la proprietà viene trasferita.



Inoltre, il debito rimane a carico del contraente originario del mutuo, senza coinvolgere il nuovo intestatario. Questo significa che la donazione può avvenire senza influire sugli accordi con l’istituto di credito.


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Immobile ricevuto in donazione: i rischi per il donatario

La vendita di una casa ricevuta in donazione è teoricamente possibile e legale, ma presenta alcuni rischi:

  1. Contestazioni degli eredi legittimari: se il donante, con la donazione, ha leso la quota di legittima di altri eredi, questi possono agire in giudizio per far valere i loro diritti.

  2. Impugnazione della donazione: gli eredi legittimari hanno 10 anni dalla morte del donante o 20 anni dalla donazione per contestarla.

  3. Azione restitutoria: gli eredi possono chiedere la restituzione dell’immobile, con effetti che coinvolgono anche l’eventuale acquirente.



Tali rischi rendono difficile ottenere finanziamenti bancari per l’acquisto di una casa donata, poiché le ipoteche iscritte dalla banca potrebbero essere invalidate da un’azione giudiziaria.


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Quando la vendita è rischiosa e quando non lo è?

Non tutte le situazioni comportano lo stesso livello di rischio. La possibilità di contestazione dipende da tre fattori:

  1. Presenza di altri eredi legittimari: se il donatario è l’unico erede (ad esempio, un figlio unico), non ci sono altri eredi che possano contestare la donazione.

  2. Quota di legittima lesa: la donazione è contestabile solo se gli altri eredi sono stati privati della loro quota minima di eredità.

  3. Tempi di contestazione: se sono trascorsi i termini legali (10 anni dalla morte del donante o 20 anni dalla donazione), l’azione di riduzione non può più essere esercitata.



Soluzioni legali per affrontare i rischi

Esistono alcune strategie legali per ridurre i rischi legati alla vendita di una casa donata:

  1. Rinuncia alla donazione: il donatario può rinunciare alla donazione, facendo rientrare il bene nella proprietà del donante. In seguito, sarà il donante a vendere direttamente l’immobile.

  2. Fideiussione tra eredi: l’acquirente può richiedere una garanzia fideiussoria dal donante e dagli altri eredi legittimari, disincentivando eventuali contestazioni.

  3. Attendere la morte del donante: dopo il decesso, è possibile ottenere dagli eredi una dichiarazione di rinuncia all’azione di riduzione, eliminando i rischi legali.



Queste soluzioni, sebbene valide, devono essere valutate caso per caso con l’aiuto di un legale esperto.


Conclusioni

La vendita di un immobile ricevuto in donazione è una procedura fattibile, ma va affrontata con cautela per evitare rischi legali legati alla tutela degli eredi legittimari. È essenziale considerare le particolari circostanze della donazione e adottare misure preventive per proteggere sia il donatario sia il potenziale acquirente.


Consulta un professionista per ottenere supporto personalizzato e garantire una transazione sicura.

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